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GENETICA E SELEZIONE
APPUNTI DAL SEMINARIO TECNICO PRATICO SU PRINCIPI DI GENETICA E SELEZIONE

Venerdì 06 Aprile 2001 ho assistito ad un seminario tecnico-pratico su principi di genetica e selezione destinato alle società specializzate di razza e a tutti gli esperti-giudici e cinofili interessati, che si è svolto a Milano presso la sede dell'ENCI. Nella mattinata sono state presentate dal prof. Luigi Guidobono Cavalchini, dal dott. Michele Polli e dal dott. Stefano Marelli, provenienti dall'Istituto di Zootecnia della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Milano, tre relazioni molto interessanti su elementi di genetica applicata all'allevamento. Si è parlato d'interazione genica (con particolare riferimento ai geni coinvolti nella colorazione del mantello nel cane), di genetica quantitativa, meno facile e conosciuta della genetica formale ma che si occupa dello studio di caratteri multigenici e multifattoriali, cioè quei caratteri la cui espressione fenotipica è determinata dall'interazione di più geni e di vari fattori ambientali (la maggior parte dei caratteri morfologici, fisiologici e comportamentali d'interesse cinotecnico). Si è parlato poi di genetica molecolare con le sue nuove e ampie possibilità d'applicazione:


  1. Identificazione e controllo genetico parentale
  2. Studio della variabilità genetica (consanguineità)
  3. Studio dell'eredità patologica con l'opportunità di ridurre in maniera rilevante la frequenza d'alcune gravi malattie ereditarie nei cani

E si è infine parlato dell'importante problema della consanguineità e della sua determinazione. Data la vastità e l'importanza degli argomenti trattati colgo l'occasione, poiché mi occupo di genetica molecolare ed in particolare di biologia della conservazione ed evoluzionistica, di dare appuntamento ai soci ai prossimi numeri del giornalino per l'approfondimento dei contenuti di queste interessanti relazioni. In questo numero vorrei invece parlare della relazione tenuta nel pomeriggio dal Dr. Riccardo Aleandri (Direttore Tecnico A.I.A.) cui, come esperto di gestione dei libri di selezione, l'ENCI ha affidato il compito di gestire il libro genealogico finalizzato alla selezione. Questa relazione ci aiuta a capire l'importanza delle nuove norme tecniche approvate con DM n° 20894 del 18 aprile '00 (I NOSTRI CANI - Maggio 2000 pp. 6-15) in cui si prevede l'istituzione, oltre ai due registri della riproduzione ordinaria ROI e RSR (che sostituiranno gli attuali LOI e LIR), di un nuovo registro dei riproduttori selezionati, in cui saranno richiesti, oltre al riconoscimento certo del soggetto tramite l'esame del DNA da campioni biologici (sangue o saliva), un "giudizio sintetico basato sulla valutazione morfologico-attitudinale e sulla valutazione del carattere e della socializzazione del soggetto" e un "certificato di esclusione delle patologie ereditarie". Ma cos'è la selezione? Per capirne l'importanza dobbiamo pensare alla SELEZIONE come alla forza da applicare su una POPOLAZIONE ANIMALE perché avvenga un MIGLIORAMENTO GENETICO. La selezione è un'azione il cui risultato è il miglioramento genetico che chiameremo DeltaG.




Selezione (=azione)Miglioramento genetico (=risultato)
NoNo
SiSi/No

Se non c'è azione non c'è risultato ma se c'è un'azione non è detto che ci sia un risultato. Il risultato (DeltaG) c'è solo se compio l'azione (selezione) corretta.

Ci sono due punti fondamentali da definire per fare selezione:


  1. Definire la popolazione (per sapere dove devo agire) Nel nostro caso è censita nei Libri Genealogici (LOI e LIR) dove sono disponibili tutti i dati relativi alla popolazione canina. La prima regola di fondamentale importanza che entra in gioco è quella del riconoscimento certo di ogni soggetto (tramite appunto i test di identità e di paternità forniti dalla biologia molecolare), che servirà per minimizzare, fin dall'inizio, gli errori.
  2. Definire il sottoinsieme dei riproduttori
    È il problema chiave del programma. Dobbiamo definire come devono essere i riproduttori poiché per definizione non può esistere miglioramento genetico se tutti i soggetti di una popolazione sono ammessi alla riproduzione. I riproduttori saranno iscritti al libro dei riproduttori e saranno una parte dei soggetti iscritti al libro genealogico, saranno scelti dalla popolazione una volta stabiliti gli obiettivi della selezione ed in particolare saranno quei cani che soddisferanno i requisiti minimi di selezione.


Gli obiettivi di selezione dovranno essere pochi e mirati, solo così ci potranno essere risultati soddisfacenti (scegliamo 2-3 cose che contano davvero) perché più obiettivi vogliamo ottenere minori saranno i risultati su ogni singolo obiettivo. Dovremo iniziare con gli obiettivi più importanti che dovranno anche essere facili da misurare. Esisteranno degli obiettivi minimi di selezione, ad esempio, banale ma fondamentale è che un riproduttore appartenga alla popolazione, rientri cioè nello standard di razza. E sarà un esperto a giudicare e dichiarare un soggetto come appartenente ad una determinata razza e ad accertare che non porti tare (es.difetti da squalifica quali monorchidismo, enognatismo, ecc.) che implichino la sua esclusione dalla riproduzione. Esisteranno poi degli obiettivi massimi di selezione quale un valore soglia del "valore genetico" che un riproduttore deve avere, calcolato tramite l'utilizzo di indici genetici con procedure BLUP (Best Linear Unbiased Prediction), tale valore sarà naturalmente modificabile (più restrittivo) con l'andare del tempo e con il migliorare della popolazione canina. Naturalmente più i requisiti sono minimi più l'insieme dei riproduttori sarà uguale a quello della popolazione (R=P) e minore sarà il DeltaG, ci sarà cioè poco miglioramento genetico, più i requisiti sono alti più R


Chi saranno i riproduttori?


  1. Tutti i maschi vivi (o per i quali vi è disponibilità di seme congelato), iscritti al libro genealogico, che soddisfino i requisiti minimi.
  2. Tutte le fattrici vive iscritte al libro genealogico che soddisfino i requisiti minimi.
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Andrà alle società specializzate o agli esperti di razza (magari supportati da opportuni enti scientifici) l'arduo compito di determinare gli obiettivi plausibili da proporre tenendo conto dell'impatto che questi avranno, e prevedendo opportuni periodi di transizione che impediscano ad obiettivi troppo spinti di danneggiare le razze. Ad esempio l'eliminazione dalla riproduzione di tutti i cani affetti o portatori di una data malattia genetica si potrà attuare solo se l'incidenza di tale malattia nella razza non è troppo elevata altrimenti, un tale approccio, potrebbe essere fatale se applicato ai primi stadi di un qualsiasi programma di selezione perché porterebbe sicuramente alla perdita di caratteristiche morfologiche, fisiologiche e attitudinali di grande importanza che difficilmente potrebbero essere riacquistate. Si dovrà poi tener conto, stimandola, dell'ereditabilità di un carattere così come di eventuali correlazioni genetiche per non incorrere in spiacevoli sorprese. Alla commissione scientifica dell'ENCI andrà invece il compito di applicare gli indici di selezione, di definire le regole, le misure e la loro gestione nella banca dati. La definizione delle misure sarà un passaggio tecnico difficile ma di importanza fondamentale, ogni razza avrà i suoi obiettivi che saranno diversi da quelli delle altre (diminuire l'incidenza di catarrata giovanile nel Siberian Husky, aumentare la longevità nell'Irish Wolfhaund, diminuire l'incidenza di displasia dell'anca nel pastore tedesco e così via), ma saranno tali misure che ci permetteranno di valutare il DeltaG. Naturalmente le misure dovranno essere oggettive e non soggettive perciò ci saranno un'enormità di regole da creare, dovrà esserci più di un valutatore, addestrato sul metodo e controllato nel suo lavoro. Siamo quindi di fronte al grosso problema della creazione di un meccanismo che ci permetta di operare nel modo giusto per arrivare al raggiungimento dell'obiettivo principale per tutti gli allevatori coscienziosi ed amanti della propria razza: la produzione di cuccioli sani e di ottima qualità, con tutte le caratteristiche fondamentali (morfologiche, fisiologiche e comportamentali) della razza, che vadano ad allietare la vita di chi li vorrà avere con se.
Pensiamoci e collaboriamo tutti in modo serio per raggiungere l'obiettivo!

Barbara Crestanello
All.to della Farha